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  IL CIGNO NERO NON MORIRA' MAI
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Descrizione / Attività / Curriculum
Cosa resta oggi di un'opera coreografica considerata una pietra miliare della storia della danza occidentale dell’inizio del XX secolo? In che forme e in quali corpi è sopravvissuta nel tempo? Chi ne raccoglie l'eredità e perché? Come risuona nei coreografi di oggi e che valori può trasmettere in futuro?
Da queste domande nasce il progetto Swans never die, condiviso e promosso da una rete di soggetti che hanno deciso di unire idee e progettualità, intorno a La morte del cigno, un solo considerato un pezzo fondamentale della storia della danza del XX secolo. Il progetto invita il pubblico a pensare a questo solo come a un’opportunità per conoscere stili, tecniche, identità e culture. Nella seconda metà del 2021 e per tutto il 2022 le istituzioni partner del progetto propongono una programmazione congiunta (in presenza e online) che alterna spettacoli, workshop, incontri con gli artisti, webinar e residenze artistiche per invitare il pubblico a scoprire le diverse possibilità di mettersi sulle tracce di un classico grazie alle sue riletture contemporanee. Seguendo le tappe di questo viaggio tra storia e memoria, lo spettatore avrà modo di scoprire un’opera coreografica del passato e le molte forme di esistenza della danza nel tempo da quando fu coreografato da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905.

I partner del progetto sono: Lavanderia a Vapore - Centro di Residenza per la Danza (gestito da un raggruppamento temporaneo di organismi formato da Piemonte dal Vivo, Coorpi, Didee Arti e Comunicazione, Mosaico Danza, Zerogrammi); Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa; Triennale Milano Teatro; Fondazione Teatro Grande di Brescia; Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Il Cassero LGBTI Center - Gender Bender Festival; Mnemedance
e Università degli Studi di Torino – Corso di laurea in DAMS.

La piattaforma che accoglie e racconta Swans never die in tutti i suoi sviluppi è Mnemedance (www.mnemedance.com), progetto ideato e sviluppato da Susanne Franco, all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che indaga la relazione tra danza e memoria per ripensarne il valore e ripensa la storia della danza come una disciplina che può avere un impatto su altri ambiti artistici e nelle scienze umane.

Dichiarano gli enti promotori del progetto: “Senza dubbio La morte del cigno continua a intrecciare passato, presente e futuro, e a nutrire immaginari di generazioni di artisti, stimolando nuove riflessioni su cosa ereditiamo dalla storia, su chi ha accesso all’archivio (digitale e video) e su come la danza viaggia nel tempo attraverso la memoria incorporata, visiva, emotiva e cinestetica dei danzatori e degli spettatori. Durante il lockdown, un periodo che ha segnato profondamente il mondo della danza e del teatro ma anche la vita di tutti noi, molti artisti hanno rivisitato “La morte del cigno” in cerca di speranza e rinascita. Il progetto Swans never die mira a disseminare la storia de La morte del cigno e a stimolare una riflessione pratica e teorica su quest’opera coreografica per trasmetterne l’eredità a nuove generazioni di artisti e spettatori.”

Ogni partner ha declinato le traiettorie del progetto secondo appuntamenti e format in linea con la propria visione e in relazione al contesto di riferimento.

Bolzano Danza partecipa alla rete con un articolato progetto di commissioni ad artisti ospiti della manifestazione. Il festival ha commissionato un totale di 25 reenactment de La morte del cigno: 23 in cartellone nell’edizione 2021, 2 per il Festival 2022, abbinando alla tradizionale composizione coreografica esperienze di Virtual Reality, un percorso virtuale nei quartieri della città, workshop sul tema con finalità sociali. Nuove Morti del cigno sono state affidate alla compagnia spagnola Kor’sia, al francese Olivier Dubois, al tunisino Radhouane El Meddeb, all’olandese Club Guy & Roni, alla tedesca Gauthier Dance (compagnia associata di Bolzano Danza da un triennio) con ben 16 diverse rivisitazioni dell’iconico assolo ad opera di nomi illustri della coreografia mondiale come Mauro Bigonzetti, Andonis Foniadakis, Virginie Brunelle, Edward Clug, Constanza Macras. Rappresentano l’Italia le creazioni di Chiara Bersani, Silvia Gribaudi e Camilla Monga.

A Bassano del Grappa il progetto si concretizza nel 2021 nella commissione e presentazione di lavori coreografici e in alcune attività parallele. Nel corso dell'anno infatti sono stati tanti e diversi i momenti di dialogo e confronto tra artisti e staff, per condividere i processi creativi e arrivare ad immaginare insieme un programma condiviso per la serata Swans, che il 22 luglio, in prima nazionale a Operaestate Festival, vedrà in scena le creazioni di Chiara Bersani, Collettivo MINE, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz e Camilla Monga, insieme alla versione classica interpretata da Virna Toppi, prima ballerina al Teatro alla Scala.
Parallelamente è stato attivato un percorso di avvicinamento all’immaginario del celebre solo per la comunità di danzatori Dance Well, pratica di danza per persone con Parkinson ma aperta a tutti, culminante nell'incontro con la prima ballerina Virna Toppi, che trasmetterà ai partecipanti alla classe parti della coreografia. Per la serata del 22 luglio è inoltre previsto un momento di approfondimento e presentazione, prima dello spettacolo, per un gruppo di cittadini e commercianti del centro storico partecipanti a un percorso di avvicinamento ai linguaggi dello spettacolo dal vivo.

In settembre a Bologna, nella nuova edizione di Gender Bender Festival, Swans never die si concretizza con una rilettura in chiave contemporanea de La morte del cigno attraverso gli interventi artistici di Chiara Bersani, Silvia Gribaudi e Philippe Kratz, che assieme alla dramaturg Greta Pieropan presenteranno al pubblico un immaginario legato al cigno che si apre a nuove e personali coreografie, accompagnate da video di repertorio, ascolti musicali e parole (in programma l’11 e il 12 settembre).

La Lavanderia a Vapore di Collegno, centro di residenza per la danza, ha attivato tutti i soggetti membri della governance a co-progettare sul tema, secondo le proprie specificità, affinché Swans never die sia una traiettoria di sviluppo per tutta la stagione 2021/2022, nel solco del progetto “Danzare la memoria, ripensare la storia” che la Lavanderia porta avanti da alcuni anni. Un percorso a tappe, da settembre 2021 a maggio 2022, con residenze, formazione e spettacoli, includendo il nuovo dispositivo delle residenze trampolino (con il progetto “Piume”, con i quattro organismi di produzione della danza del territorio piemontese sostenute dal MiC, Balletto Teatro di Torino, Codeduomo, Zerogrammi e Fondazione Egri per la danza), il format “La danza in 1 minuto” di Coorpi per uno specifico processo di screendance reenactment, un percorso creativo di danza contemporanea di comunità ideato da Didee/Filieradarte e momenti spettacolari nel cartellone di Interplay Festival 2022.

Triennale Milano Teatro svilupperà un progetto che affianca al sostegno della ricerca di coreografi e interpreti (con residenze, workshop e commissioni ad hoc) un percorso dedicato alla formazione, grazie al coinvolgimento degli studenti di alcune Scuole secondarie e Università della città di Milano e l’ideazione di attività laboratoriali sul tema. In particolare, nel 2021 Triennale Milano ospiterà la residenza di lavoro di Chiara Bersani in vista della sua creazione e nel 2022 un laboratorio curato da Silvia Gribaudi sul concetto di esperienza individuale ed esperienza collettiva.

Il progetto Swans never die sposa perfettamente, inoltre, la linea strategica della Fondazione del Teatro Grande di Brescia: saper guardare a un grande classico del passato per riplasmarlo nel presente, con nuovi occhi e per nuovi sguardi. Swans never die vedrà la Fondazione del Teatro Grande impegnata nel corso del 2022 sia dal punto di vista artistico (residenze, laboratori e programmazione di spettacoli) sia dal punto di vista della comunicazione per trasmettere, congiuntamente agli altri partner, l’importanza di un progetto che attinge alla memoria per darle nuove radici e nuove gambe, proiettandola con forza verso il futuro.

Swans never die è il primo progetto che questa rete informale di soggetti riconosciuti a livello nazionale ha deciso di condividere, ma è solo il primo passo di un lavoro che intende proseguire negli anni futuri attorno al tema della memoria e della danza.



www.mnemedance.com/swans-never-die



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